Nato il 26 ottobre 1673, figlio di Ana Bantăș e Constantin Cantemir, signore della Moldavia tra il 1685 e il 1693, il giovane principe ricevette un’educazione complessa e completa, sotto la guida di Ieremia Cacavelas – studioso, filosofo e scrittore greco – il primo maestro che ha piantato nell’anima del suo allievo il seme della conoscenza. Durante questo periodo ha studiato latino, greco e slavo (arrivando a padroneggiare contemporaneamente 14 lingue), le nozioni di “arti liberali”, teologia, strategia militare e storia. Dimostra una forte propensione alla sintesi e all’interpretazione della conoscenza accumulata; quindi non tarda ad elaborare le sue prime opere scritte: “Raduno dei nobili” (l.orig. „Divanul”), “Metafisica” e “Logica”.
A Costantinopoli, come garanzia della Moldova al Sultano, continua i suoi studi presso la “Accademia Greca del Patriarcato”, conoscendo il mondo musulmano, la saggezza araba, le credenze e le lingue orientali, diventando così il nostro primo orientalista.
Entrando nel mondo delle ambasciate delle grandi potenze europee, Cantemir ha avuto l’opportunità di promuovere la cultura e lo spazio rumeni. In Europa, Dimitrie Cantemir fu rapidamente e definitivamente accreditato come il più importante esperto della storia ottomana, occupando per oltre un secolo un posto privilegiato nelle fila degli studiosi.
Dimitrie Cantemir divenne signore della Moldavia nel 1710 e, durante il suo breve regno, cercò di stabilire uno stato reale centralizzato, concludendo il “Trattato di Alleanza” con Pietro il Grande, essendo così costretto a intervenire a fianco dello zar nella guerra russo-turca.
In seguito alla sconfitta di Stănilești, lo studioso è costretto a rifugiarsi alla corte di Pietro il Grande. In Russia, Dimitrie Cantemir diventa uno stretto collaboratore dello zar, sostenendolo nelle sue azioni politiche.
Ha scritto, guidato da Leibnitz, “Descriptio Moldaviae” – un’opera in cui ha sviluppato la stessa concezione politica che aveva promosso dalla posizione di monarca. In riconoscimento del valore di quest’opera, su suggerimento del filosofo tedesco, Dimitrie Cantemir viene eletto membro della Royal Academy di Berlino.
Consigliere ideale, considerata l’unità di concezione statale dei due monarchi, avvia una serie di riforme radicali, tese al rapido sviluppo dello stato. Integrato in questa vita di trasformazione economica e militare della Russia, Cantemir continua la sua opera letteraria: “Storia dell’ascesa e della caduta dell’Impero Ottomano” – un’opera tradotta dal latino in tutte le lingue europee piú difuse – e “Cronaca dell’antichità romano-moldavo-vlacha”.
La partecipazione del principe Cantemir alla vita politica russa si è intensificata dopo la sua nomina a “Consigliere segreto e Membro del Senato”.
L’ultima grande azione politica a cui partecipò – la campagna dello zar Pietro I contro la Persia (1722) – è la fonte delle ultime ricerche e scritti di Cantemir: “Collectanea Orientalia. Princips Demetrii Cantemiri variae schedae et excerpta e autographo descripta ”- volume di note cartografiche e archeologiche, note di folclore e morale orientale, interpretazioni e commenti su di esse.
Il 21 agosto 1723 l’eminente studioso morì a Dimitrievka, la tenuta data dallo Zar di Russia per i suoi servizi.
Il lavoro di Dimitrie Cantemir è unico oggi per la complessità derivante dalla sua formazione enciclopedica: la scienza si intreccia con la filosofia, la storia e la geografia vengono analizzate scientificamente, e l’etica, la letteratura e la musica sono integrate dallo studio della morale e del folklore; lontano da ogni dilettantismo, tutto questo porta il marchio del metodo scientifico e della conoscenza reale.
Le ossa di Dimitrie Cantemir, riportate in Romania nel 1935, si trovano nella Chiesa Principesca “Tre Gerarchi” a Iași.
Sulla lastra del suo sepolcro c’è scritto: “Qui, tornato dal lungo e difficile esilio affrontato per la libertà del suo Paese, riposa Dimitrie Cantemir, signore della Moldavia”.